Vivere Mindfulness da adulti
Vivere Mindfulness da adulti
“Essere o non essere”
“Mind full or Mindful, questo è il dilemma”
Parafrasando ”Amleto” possiamo chiederci:
in che modo vogliamo vivere la nostra vita?
vogliamo vivere con una mente piena di pensieri, ovvero una “mind full”?
oppure
vogliamo vivere con una mente “mindful” che invece ci permette di godere del presente senza pensieri?
Abbiamo una possibilità, una strada alternativa da percorrere e va solo scelta:
VIVERE MINDFULNESS
La Mindfulness è un modo d'essere
“Mindfulness significa prestare attenzione intenzionalmente, al momento presente, in modo non giudicante”
Jon Kabat Zinn
La mindfulness è vivere l’esperienza che stiamo facendo in un preciso momento, nel “qui ed ora”.
Quante volte avete guidato ritrovandovi sotto casa senza neanche sapere come ci siete arrivati?
Quante volte vi siete ridestati durante una conversazione rendendovi conto di non aver ascoltato?
Quante volte vi siete ritrovati a leggere più volte la stessa frase di un libro?
Questo capita perché la nostra mente è una fabbrica di pensieri, vaga nel passato o nel futuro ma fatica a stare nell’unica realtà che sta vivendo: il presente, il “qui ed ora”.
Presi dal vagare della mente ci ritroviamo inconsapevolmente a pensare a ciò che ci ha detto il nostro capo/collega, a cosa avremmo potuto rispondere a quella persona, a cos’altro avremmo potuto fare in quella condizione, a preoccuparci di ciò che l’altro avrà pensato per ciò che abbiamo detto/fatto, a cosa cucinare la sera, alla spesa da fare, “uh mi sono scordata…”, “nooo dovevo fare…”, “domani ho la riunione con tutti i responsabili” e tanto, tanto, tanto altro ancora.
Se ci fosse un’App per sbobinare i nostri pensieri, ogni giorno, a fine serata, ci ritroveremmo con una enciclopedia di dodici tomi.
Provate ad osservare la vostra mente, ad ogni pensiero se ne aggancia sempre un altro e così la nostra mente vaga trasportandoci in luoghi lontani dal nostro “qui ed ora”. Possiamo dire che il più delle volte viviamo con il pilota automatico inserito, il nostro corpo fa le cose in modo automatico ma la nostra mente non è nel presente.
Però, però, però…vivere con il pilota automatico inserito non rende pienamente felici. Toglie il gusto e la leggerezza.
Uno studio dell’Università di Harvard “La mente umana è vagabonda e una mente vagabonda è infelice” (Matthew A. Killingsworth e Daniel T. Gilbert, pubblicato su Science) ha riportato come la mente umana si distrae il 46,9% del tempo, qualunque cosa faccia.
I soggetti dichiaravano sistematicamente di essere più felici quando la mente era concentrata su ciò che faceva.
Secondo gli autori “Il vagare della mente è un eccellente predittore della felicità delle persone. Di fatto, la frequenza con cui la nostra mente abbandona il qui e ora tende a essere predittivo dello stato di felicità più dell’attività in cui si è impegnati.”
Questo significa che il nostro livello di felicità è correlato alla capacità di essere presenti alle nostre azioni.
Come si fa quindi a vivere nel miglior modo possibile l’attimo presente?
Vivendo una vita mindfulness
La mindfulness ci permette di stare nel presente così com’è e permette a noi di essere, semplicemente, in questo presente.
Vi state chiedendo “ma come si fa in termini pratici?”
La mindfulness ci aiuta a lasciare andare i pensieri ed il loro relativo peso, imparando gradualmente ad accorgerci che stiamo vagando con la mente.
Vediamo cosa succede nella mente umana:
Vediamo cosa succede nella mente umana:
arriva un pensiero e questo ci aggancia come un pesce all’amo ed è come se ci facesse fare il giro delle montagne russe con annesso il giro della morte, senza arrivare mai realmente ad un dunque ed in questa condizione però ci fa provare più e più volte emozioni legate a quei pensieri passati che ormai non si possono più cambiare ma possono però appesantire il mio presente rivivendo come in un loop quell’evento.
Allo stesso modo la mente ci aggancia in pensieri futuri, facendoci immaginare scenari solitamente nefasti che ancora devono accadere, che non sappiamo se mai accadranno e soprattutto non potranno certo accadere esattamente come li stiamo immaginando ma nel mentre proviamo emozioni vere di paura o angoscia e le sentiamo reali, quando di reale ancora non c’è nulla ma intanto il nostro corpo si è sottoposto ad uno stress tanto quanto se ai nostri occhi fosse comparso un leone in corsa, intenzionato a fare di noi il suo spuntino.
Ora consapevoli del vagabondaggio della nostra mente e dello stress emotivo che ci causa, possiamo imparare ad osservarci, possiamo imparare ad aprire un dialogo costruttivo con noi stessi dicendoci “Carla stai vagando, STOP! Guardati intorno e vedi dove stai, quello è il tuo presente”
Questo ci permette di lasciar andare gradualmente e sempre di più il rimuginìo mentale così da non stressarci, imparando a viaggiare nella vita con una mente più leggera.
Consapevoli di come funziona la nostra mente, la mindfulness ci offre un’alternativa e ci viene in aiuto per interrompere l’automatismo del vagabondaggio.
Come si pratica la mindfulness?
La mindfulness si può praticare in ogni momento della giornata.
La pratica può essere formale e informale.
Entrambe le pratiche ci permettono di vivere una vita più presente e centrata.
PRATICA FORMALE DELLA MINDFULNESS
La pratica formale consiste di momenti strutturati che richiedono un tempo (bastano anche quindici minuti al giorno) ed uno spazio da dedicare alla meditazione.
La meditazione è una relazione con noi stessi, per ascoltare ciò che accade dentro di noi: impariamo a riconoscere ed accogliere i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre sensazioni senza giudizio.
Se consideriamo la nostra pratica una relazione d’amore con noi stessi, non ci annoieremo mai perché ogni volta sarà un modo per entrare nella nostra intimità più profonda.
Tra le pratiche di meditazione formale troviamo, per esempio, la meditazione del respiro, la meditazione del Body Scan o la meditazione camminata.
PRATICA INFORMALE DELLA MINDFULNESS
Al contrario, la pratica informale possiamo farla ovunque e con qualsiasi routine quotidiana.
Cosa significa in termini pratici?
Significa compiere le attività routinarie come: mangiare, camminare, guidare, lavorare, fare la doccia, prendere un caffè, cucinare, pulire, in piena consapevolezza, ovvero essere pienamente presenti in ciò che facciamo, il che significa disinserire il pilota automatico di guida ed essere lì con la nostra mente, con le nostre sensazioni e con le nostre emozioni.
Questo è Mindfulness: vivere ogni istante in totale presenza, trasformando l’ordinario in straordinario.
Con la pratica informale impariamo a goderci ogni piccolo istante, impariamo a vivere la grandezza delle piccole cose, impariamo a vivere con maggior gratitudine.
Ogni giorno si trasforma in un percorso di crescita e di scoperta arricchendo ogni aspetto della nostra esistenza.
Prendiamo ad esempio una passeggiata: se sei in modalità “mind full”, la tua testa sarà talmente piena di pensieri ad alta velocità e di emozioni confuse ad inquinare l’umore, tanto da non farti accorgere che quel giorno è una bella giornata di sole pronta a riscaldarti il viso, con un bellissimo cielo azzurro e tanti alberi fioriti per l’arrivo della primavera. Non riuscirai a notare la gentilezza della persona che ti ha mantenuto il portone e della cassiera che ti ha sorriso, ti perderai così l’incontro con quelle emozioni silenziose che vivono nello spazio condiviso tra le persone e che possono riscaldare il cuore; non riuscirai a vedere la bellezza di due anziani che si tengono amorevolmente per mano o di quel bambino piccolino che traballante, corre in una fragorosa risata tra le braccia dei genitori.
Allo stesso modo è molto frequente ritrovarci anche in casa con una mente piena di pensieri, questo ci farà essere presenti solo fisicamente ma mentalmente ed emotivamente saremo inaccessibili e ciò ci farà percepire dai nostri familiari distanti da loro.
Ci potremmo perdere l’incontro nutriente occhi negli occhi con il nostro compagno o con i nostri figli, o ci potremmo perdere un’inflessione di voce od espressioni dense di significato che andrebbero accolte ed indagate per aprire un dialogo.
Con una “mind full” rischiamo di perderci la bellezza di quegli attimi in famiglia in cui ci si condivide emotivamente e in cui si intesse una relazione nutriente.
Ti perderai la vita che ti circonda e ti perderai la bellezza delle piccole cose della tua vita, affossato dal peso dei pensieri.
Cosa aspetti?
Vuoi continuare a vivere nella confusione e nella pesantezza dei tuoi pensieri o decidi di darti la possibilità di sentire e di sentirti?