Nuove dipendenze e i millenials
Nuove dipendenze e i millenials
I nostri ragazzi, “i millenials”, non vivono più solo le dipendenze “tradizionali” come le droghe, l’alcool e il gioco da azzardo che sono in forte aumento, ma a queste si sono affiancate ciò che oggi vengono definite le new addiction ovvero le dipendenze in assenza di una specifica sostanza quali:
- Dipendenze legate alle tecnologie: videogiochi offline e online, internet, social-network, shopping compulsivo, realtà virtuali;
- Dipendenza da sesso (compreso quello virtuale);
- Dipendenza dalle attività sportive (vigoressia);
- Dipendenze affettive;
- Dipendenza dal pensiero ossessivo di mangiare sano (ortoressia);
- Dipendenza dal cibo
Di regola si tratta di attività lecite, socialmente accettate e integrate nel normale svolgimento della vita quotidiana, tuttavia questi comportamenti possono divenire problematici fino a costruire vere e proprie dipendenze con gravi conseguenze per l’individuo a livello psichico, per la propria sfera affettivo-relazionale e in ambito scolastico o lavorativo.
“La differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita, mentre le addictions la impoveriscono”.
Griffiths, 2005
Questo succede perché la ricerca delle sensazioni piacevoli ed eccitanti è insita in ogni persona: ci si avvicina a ciò che attiva le emozioni positive e ci si allontana da quelle negative. I giovani sembrano essere maggiormente a rischio perché le connessioni tra il cervello “saggio”, il lobo frontale, e quello “selvaggio”, il sistema limbico, maturano completamente soltanto in età adulta: da giovani quindi si è strutturalmente più propensi a godere di sensazioni piacevoli qui ed ora. Se accanto a questa condizione naturale si è più sensibili all’effetto delle gratificazioni istantanee, abbiamo una personalità predisposta alla ricerca delle novità e una bassa concezione di ciò che è pericoloso e così si rischia di entrare più facilmente nel loop delle dipendenze.
Le neuroscienze ci hanno confermato come il meccanismo d’azione innescato dalla new addiction sia lo stesso che si attiva nelle forme di dipendenza da sostanza (es. tossicodipendenze). Mettere in atto il comportamento additivo fornisce un piacere immediato innescato dal rilascio di dopamina, che è il neurotrasmettitore correlato al piacere, che tende a far reiterare l’esperienza gratificante e rafforza la motivazione a “consumare” nuovamente l’esperienza (craving).
Nell’individuo dipendente l’assenza (o il ritardo) dello stimolo gratificante induce:
- Disagio
- Pensiero ossessivo
- Senso di malessere
- Irritabilità
- Alterazione dell’umore
Tutti vissuti che la persona cercherà di contrastare reiterando il comportamento dipendente, in un circolo virtualmente infinito che rende schiavi dello stimolo gratificante.
Come ogni dipendenza che si rispetti (si pensi quelle da alcol e da droghe) l’instaurarsi è lento ed insidioso, all’inizio imprevedibile, e la negazione da parte del soggetto diventato dipendente è pressoché una costante. Infatti, tali generi di disturbi da dipendenza sono quasi sempre egosintonici, ovvero il soggetto portatore non avverte i sintomi come disturbanti. Dal suo punto di vista il problema sono gli altri che, criticandolo per i suoi comportamenti ed impedendogli di fare le cose che vuole fare, ledono i suoi diritti e lo fanno stare male.
- La social network addiction e la friendship addictionsi presentano come una sorta di dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina web o profilo e da amicizia (detta anche amicodipendenza), o meglio la ricerca di nuove amicizie virtuali.
- La cybersexual addictionconsiste in una vera e propria forma di dipendenza da sesso virtuale, dove il cybersesso è rappresentato dal materiale pornografico in rete o dalle chat a luci rosse.
- Le net-compulsionconsistono in tre principali comportamenti compulsivi che si possono mettere in atto tramite internet e che hanno in comune la competizione, il rischio e il raggiungimento di un’eccitazione immediata attraverso il gioco d’azzardo on-line, la partecipazione ad aste on-line (E-Bay) e il commercio in rete, oltre a al trading on-line ovvero il gioco in borsa attraverso internet. Tali forme di gioco on-line assumono il ruolo di casinò virtuale in cui entrare e giocare a qualsiasi ora qualsiasi somma di denaro.
- Lo shopping compulsivoè caratterizzato da un impulso irresistibile, da un bisogno incontrollabile e da una tensione crescente che possono essere alleviati solo comprando. Oltre alla forma tradizionale che prevede acquisti presso negozi e centri commerciali, sta prendendo sempre più campo l’analoga forma via web.
- La dipendenza da videogioco, conosciuta anche come video game overuse, definisce un uso eccessivo o compulsivo di giochi per computer e consolle che interferisce con la vita quotidiana, isolandosi dalla famiglia e dagli amici o da altre forme di contatto sociale, e si concentrano quasi esclusivamente sui risultati nel videogioco piuttosto che altri eventi della vita.
- La information overloading addictionè una forma di dipendenza che prevede il sovraccarico di informazioni. Si manifesta con una ricerca estenuante e protratta nel tempo di informazioni, nel tentativo di raggiungere il massimo aggiornamento possibile tramite il web surfing, cioè passando continuamente da un sito all’altro, o attraverso indagini su materiali custoditi in varie banche dati.
La dipendenza da sesso o Sex Addiction tra le nuove dipendenze colpisce prevalentemente i maschi. Il dipendente da sesso ha una grave difficoltà a vivere il sesso naturalmente, come una relazione intima con uno scambio di piacere. La relazione è invece di tipo ossessivo.
I comportamenti che un dipendente sessuale può mettere in atto sono diversi: rapporti sessuali con prostitute o con persone anonime, esibizionismo,acquisto di materiale pornografico, utilizzo di servizi erotici telefonici o su internet, masturbazione in modo ossessivo.
La compromissione di una vita di relazione sana è molto rilevante, ma rilevanti sono anche gli effetti sui processi mentali: l’intrusione di pensieri e fantasie non volute può impedire la concentrazione, la vigilanza su una normale occupazione.
La dipendenza affettiva o Love addiction è una modalità patologica di vivere le relazioni, la dipendente affettiva guidata dai suoi vuoti interiori sposta tutta la sua attenzione sul partner fino anche ad annullarsi in quanto la sola idea di perdere il partner le fa vivere angoscia e panico e così arriva a sottomettersi come strategia per farsi amare. E’ una forma di amore ossessivo in cui c’è disinteresse per tutto ciò che non riguardi l’oggetto d’amore.
Alcuni ricercatori hanno evidenziato correlazioni con il disturbo post-traumatico da stress. Molte donne dipendenti affettive hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi, ciò ha compromesso severamente la capacità di affermazione di sé, favorendo al contrario lo sviluppo di rapporti di sottomissione e passività.
Lo shopping compulsivo tra le nuove dipendenze si riferisce al bisogno compulsivo di acquistare anche oggetti di scarso valore, magari inutili, pur di scaricare una tensione interna dolorosa. Il sollievo è transitorio , il senso di vuoto descritto dai pazienti ricompare : l’atto dell’acquisto provoca un senso di “riempimento” che però ha una efficacia solo fittizia e momentanea con un doloroso senso di colpa e di controllo. Il senso di vuoto rimane. La spinta compulsiva si fa nuovamente forte e il soggetto torna ad agire, senza controllo, il comportamento dell’acquisto.
Negli adolescenti i sintomi di una dipendenza possono svilupparsi in scarsa attenzione allo studio con una performance scolastica negativa: più è grave la problematica, peggiore sarà il rendimento; mancanza di slancio nelle relazioni interpersonali, fino a disturbi fisici e psicologici: cefalea, disturbi visivi, alterazioni dell’umore e disforia, ansia, disturbi del sonno. Parallelamente, la riduzione di interesse per altre attività che non siano internet con il conseguente sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di rabbia, frustrazione, agitazione psicomotoria, ansia, depressione, ovvero veri e propri sintomi astinenziali che rimarcano la difficoltà (percepita come “impossibilità”) di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di internet.
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