Mindfulness: terapia ACT e CFT
“Che io possa essere come un fiore di loto, a mio agio anche in acque torbide”
Preghiera Zen
Mindfulness: terapia ACT e CFT
La mindfulness insegna ad essere completamente presenti: abitua grandi e bambini a coltivare la presenza: presenza mentale, fisica ed emotiva.
In italiano il termine mindfulness viene correttamente reso da “consapevolezza”, “presenza mentale” e “attenzione consapevole”.
Risponde alla domanda “che cosa succede dentro e fuori di me?”
Ci permette di disinserire il “pilota automatico” nella vita quotidiana. L’attitudine a reagire agli stimoli esterni, soprattutto stressanti, inserendo il pilota automatico può condurre alla lunga ad un automatismo di ritorno: l’incapacità di separare l’evento dalle reazioni che l’individuo ha avuto, lasciandolo preda dell’idea che non ci sia altro da fare se non ciò che sta già facendo per affrontare quanto gli accade.
La mindfulness ci consente invece di entrare in contatto con pensieri, sentimenti, emozioni e sensazioni corporee, di osservarli senza giudizio e di elaborare risposte consapevoli e appropriate piuttosto che produrre reazioni automatiche o caotiche.
La mindfulness è universale, non appartiene a nessuna cultura, a nessuna tradizione, a nessun credo particolare ma esprime un modo di vivere che ci riporta in contatto con il qui ed ora, senza giudicare o rifiutare quel che si prova.
Che cosa può esserci di più essenziale dell’imparare a prestare attenzione, ad essere più presenti, a sentirsi a proprio agio con se stessi, con i propri pensieri, con le proprie emozioni, con il proprio corpo? Cosa può esserci di più importante dell’imparare ad essere gentili con se stessi e con gli altri?
Sono questi i benefici che possono scaturire dal praticare la mindfulness!
“Praticate la meditazione in modo da essere veramente presenti, calmi, freschi e in pace. Praticate il respiro consapevole, sedetevi tranquilli e sorridenti, praticate la meditazione camminata, bevete un bicchiere d’acqua e mangiate un pranzo in consapevolezza.” Esserci, calmi, amorevoli e freschi, è una pratica molto importante: significa essere disponibili a vivere il presente qui e ora. Esserci è il fondamento dell’amore.
Thich Nhat Hahn
Negli ultimi anni, è stata osservata un’esplosione di trattamenti cognitivo-comportamentali interamente basati sulla Mindfulness (MBSR, MBCT) o in cui la Minfulness rappresenta una componente sostanziale (ACT, CFT, DBT).
Nella pratica psicoterapeutica personale mi avvalgo in particolar modo di due approcci terapeutici:
01. La terapia ACT (Acceptance and Commitment Therapy)
la terapia ACT (Acceptance and Commitment Therapy) appartiene alla “terza generazione” della terapia cognitivo-comportamentale ed ha l’obiettivo di promuovere il cambiamento ed il benessere sviluppando abilità di “contatto consapevole con il momento presente” e l’azione efficace verso le direzioni di vita ritenute importanti.
«Immaginate una psicoterapia che non tenti di ridurre i sintomi, ma ottenga la riduzione dei sintomi come effetto. Una terapia saldamente basata nella tradizione delle scienze sperimentali, ma allo stesso tempo con una forte enfasi sui valori, sul perdono, sull’accettazione, sulla compassione, sul vivere nel momento presente, e sull’accedere ad un senso trascendentale di sé. Una terapia così difficile da classificare che è stata descritta come “terapia umanistica esistenziale cognitivo- comportamentale”» (Harris, 2006, p. 2).
ACT potrebbe rappresentare anche l’acronimo che racchiude in sé le sue caratteristiche principali (Harris, 2011), ovvero:
- A = Accetta i tuoi pensieri e le tue emozioni
- C = Connettiti con i tuoi valori
- T = Traduci i tuoi valori in azioni efficaci
L’obiettivo della terapia ACT è quindi di aiutare bambini, adolescenti e adulti a sviluppare la propria “flessibilità psicologica”, ovvero la capacità di adattarsi alle situazioni in maniera consapevole, accettare nuove esperienze e intraprendere azioni efficaci seguendo i propri valori personali e di conseguenza vivere una vita piena e soddisfacente.
Le tecniche utilizzate, che caratterizzano questo modello, sono raggruppabili in tre macro-categorie:
- Mindfulness: ovvero imparare ad osservare la propria esperienza, pensieri ed emozioni ponendo l’attenzione volutamente al momento presente ovvero al “qui ed ora” senza giudizi. Numerose ricerche hanno provato che praticare la mindfulness (pratica di consapevolezza) può portare a benefici psicologici importanti (Hayes, Follette, Linehan, 2004).
- Accettazione: ovvero aprirsi a sentimenti, sensazioni, impulsi ed emozioni dolorose senza ricorrere all’evitamento o alla soppressione degli stessi.
- Impegno e vita basati sui propri valori: ovvero imparare ad identificare i propri valori in modo tale che guidino verso ciò che conta in modo da chiarire cos’è davvero importante e cosa ha veramente significato e valore (chi o che cosa è importante per te?)
L’ assunto di base, di questa terapia è che le esperienze dolorose fanno parte della vita ed ogni tentativo di esercitare un controllo su di esse, negarle o evitarle sarebbe motivo di sofferenza.
Per cui se è vero che l’evitamento esperienziale può ridurre momentaneamente la sofferenza (es. non andare a scuola per paura) è vero anche che un atteggiamento di questo tipo ritarda sempre di più la possibilità di vivere una vita serena ed appagante.
Ciò che spesso imbroglia la matassa della vita è il dialogo interiore che ognuno ha con se stesso fatto di pensieri, immagini, giudizi, valutazioni e quando questo monologo interiore assume caratteristiche estremamente rigide e/o negative può subentrare la sofferenza psicologica (per un adulto può essere per es. “non ce la posso fare”, “potrei fare di più”, “sono un fallito”; per un bambino/adolescente potrebbe essere “non riuscirò mai a fare amicizia”, “nessuno vuole stare con me”, “ce l’hanno tutti con me”, “nessuno mi capisce”)
“Non possiamo impedire a quella voce dentro la nostra testa di raccontarci storie, ma possiamo imparare a coglierla sul fatto. E possiamo imparare a scegliere come reagire: lasciandoci guidare dalle storie utili e lasciando che quelle non utili vadano e vengano come foglie al vento.” (Russ Harris)
In altre parole, secondo l’ACT, il disagio psicologico è spesso proprio il risultato di un tentativo di evitare l’esperienza di sensazioni ed emozioni squisitamente umane e spesso inevitabili come il dolore, l’ansia, la tristezza.
L’obiettivo sarà quindi di aiutare il paziente adulto, adolescente e bambino ad accogliere tutti gli stati interni, ovvero a riconoscere cittadinanza e legittimità a tutte le proprie reazioni, ai pensieri e alle emozioni dolorose, aiutandolo a vederle come espressione della propria esperienza contingente o della propria storia.
02. La Compassion Focused Therapy (CFT, Terapia basata sulla compassione)
La Compassion Focused Therapy(CFT, Terapia basata sulla compassione) è un approccio di psicoterapia cognitivo-comportamentale sviluppato dallo psicologo e psicoterapeuta Paul Gilbert in seguito all’osservazione di pazienti autocritici e auto-colpevolizzanti con sentimenti di vergogna: l’obiettivo principale sarà di ripristinare un atteggiamento compassionevole nei confronti di sé e delle proprie fragilità.
“Compassione è l’abilità di esperire in modo accettante emozioni difficili; di osservare in modo mindful i nostri pensieri giudicanti, senza permettere loro di dominare le nostre azioni e i nostri stati mentali; di impegnarci in modo pieno con gentilezza e autovalidazione verso direzioni di vita ricche di valore; e di cambiare in modo flessibile la nostra prospettiva verso un più ampio senso di sé” (Hayes, 2012; Dahl, e coll. 2009).
È importante chiarire che nell’ottica della Compassion Focused Therapy la compassione non è pietà o commiserazione, ma il sentimento di partecipazione al dolore altrui (e proprio) unito al desiderio di alleviarlo.
L’obiettivo della terapia focalizzata sulla compassione è di mettere in condizioni la persona di sviluppare la compassione verso sé stesso, di sviluppare un atteggiamento di apertura verso gli altri e promuovere la capacità di rispondere in modo compassionevole alle avversità. Numerosi studi indicano come le abilità di compassione possano essere apprese e imparate.
“La compassione è una delle strade che portano alla liberazione dal dolore universale dell’uomo” Arthur Schopenhauer
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