Dott.ssa
Carla Merola D’Elia
Psicologa
Psicoterapeuta
Dott.ssa Carla Merola D’Elia
Psicologa Psicoterapeuta

DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento

DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento

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Il bambino con DSA è un bambino intelligente che però presenta delle cadute specifiche nelle abilità di lettura e/o scrittura e/o calcolo.

Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Pablo Picasso, John Lennon, Ann Bancroft, Thomas Alva Edison sono solo alcuni dei dislessici più famosi, questo per evidenziare come tutti hanno la possibilità di sviluppare appieno le proprie abilità e capacità con impegno, costanza, passione, fiducia e dedizione realizzando i propri sogni e desideri.

Una diagnosi precoce di DSA pone le basi per comprendere le difficoltà del bambino per poi progettare un intervento di potenziamento costruito sulle specifiche difficoltà riscontrate, in modo tale da aiutare il bambino a rafforzare le sue abilità consentendogli così una piena realizzazione di sé.

DSA è l’acronimo utilizzato per identificare i Disturbi Specifici di Apprendimento:

La principale caratteristica di questa categoria nosografica è la specificità della difficoltà che è circoscritta alle abilità di lettura, scrittura e calcolo, non è causata da un deficit d’intelligenza né da problemi neurologici, sensoriali, ambientali o psicologici.

Disturbo della lettura o dislessia

La dislessia evolutiva è un disturbo specifico dell’automatizzazione della lettura.

Un soggetto dislessico ha difficoltà a riconoscere correttamente le lettere di una parola (la decodifica) e ciò contribuirà ad una lettura scorretta, lenta e poco scorrevole, ciò può determinare difficoltà anche nella comprensione.

Il bambino dislessico può leggere ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie perciò si stanca velocemente, commette errori, rimane indietro e fatica ad imparare.

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Disturbo della scrittura

La disortografia evolutiva consiste nella difficoltà di trascrivere correttamente in simboli grafici (le lettere) i suoni che compongono le parole. Il bambino commette, nello scritto, un numero di errori molto elevato rispetto alla sua età, alla sua intelligenza e al suo livello di istruzione.

Gli errori vengono classificati in base al tipo, fonologico o non fonologico.

Gli errori fonologici sono gli errori in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi: scambio di lettere (grafemi), omissioni e aggiunta di lettere e di sillabe, inversione, grafema inesatto.

Gli errori non fonologici, sono gli errori nella rappresentazione ortografica delle parole senza commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi: separazioni illegali, fusioni illegali, scambio grafema omofono.

Altri tipi di errori sono l’omissione e aggiunta di accenti, l’omissione e aggiunta di doppie.

La disgrafia riguarda principalmente una difficoltà grafomotoria per questo motivo i bambini scrivono in modo lento e poco fluido, spesso l’impugnatura della penna è scorretta e la pressione grafica è irregolare: o troppo forte o troppo debole. Solitamente faticano nell’utilizzare lo spazio grafico disponibile: scrivono in discesa o in salita rispetto al rigo, invadono i margini del foglio, lasciano spazi bianchi irregolari tra le lettere e le parole.

A causa di tutte queste difficoltà faticano a copiare dalla lavagna, a svolgere dettati o a produrre anche solo piccoli testi scritti.

Disturbo del calcolo o discalculia

I disturbi specifici delle abilità di calcolo riguardano l’apprendimento o l’automatizzazione del processamento numerico (contare all’indietro, inserire un numero correttamente sulla linea dei numeri, leggere, scrivere e ripetere correttamente numeri complessi) e del calcolo (esecuzione di addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, a mente e scritte, con sufficienti rapidità e precisione).

In generale il bambino discalculico presenta grandi difficoltà nell’imparare a mente le tabelline.

Spesso le difficoltà scolastiche sperimentate dai soggetti con DSA portano ad accusare una certa fatica negli apprendimenti e a sperimentare numerosi insuccessi, questo può contribuire a determinare nel bambino un senso d’inadeguatezza e diversità dagli altri compagni di classe nonchè a generare una scarsa autostima.

Il bambino con il passare del tempo potrebbe iniziare a evitare quelle situazioni che lo mettono di fronte alla sua difficoltà alla quale non riesce a far fronte nonostante i numerosi tentativi e sforzi.

Il momento del fare i compiti spesso diventa “un incubo” in cui i genitori e il bambino sono assaliti in modo differente dallo sconforto e ciò spesso si traduce nel bambino in comportamenti manifesti quali poca attenzione, agitazione o vivacità “scappa, si contorce sulla sedia, giocherella” e inizia ad essere scontroso, poco interessato e arrendevole.

Nel tempo una mancanza di fiducia nelle proprie capacità può impattare emotivamente e generare una demotivazione all’apprendimento scolastico per questo è fondamentale una diagnosi tempestiva di DSA.

La diagnosi di DSA

La diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia può essere fatta alla fine della seconda classe della scuola primaria, mentre quella di discalculia può essere fatta alla fine del terzo anno della primaria. Prima di questa età si possono verificare delle difficoltà transitorie e risolvibili con percorsi di potenziamento.

La legge 170/2014 art.3 comma 1 afferma che la diagnosi di DSA può essere rilasciata oltre che dal Servizio sanitario nazionale, da specialisti accreditati dall’ASST componenti un’équipe privata.

L’équipe privata accreditata viene incontro alle famiglie che necessitano di avere in tempi rapidi una valutazione e certificazione diagnostica valida ai fini scolastici, così come di una rivalutazione DSA.

In fase valutativa si somministrano, insieme al test di livello intellettivo, dei test standardizzati per la valutazione delle abilità specifiche di lettura, scrittura e calcolo, insieme ad una valutazione emotiva integrando laddove necessario con test per la valutazione delle abilità di attenzione e memoria strettamente correlati agli apprendimenti.

L’iter diagnostico si conclude con l’ultimo incontro di restituzione ai genitori in cui viene consegnata loro la stesura di una relazione che contiene i risultati dei singoli test somministrati, la diagnosi di DSA, insieme a tutte le strategie da utilizzare al fine di adeguare la didattica scolastica alle caratteristiche del bambino e di sostenere così un positivo successo formativo. I genitori dovranno consegnare alla scuola la certificazione diagnostica affinchè vengano attuate le necessarie misure.

Svolgo il servizio di diagnosi e trattamento DSA essendo una specialista accreditata dall’ASST e facente parte dell’équipe Evolutivamente di Monza accreditata per la certificazione valida ai fini scolastici.

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