Disturbo Psicosomatico
Disturbo Psicosomatico
Cosa significa?
Le emozioni negative od i pensieri troppo angosciosi nonchè le preoccupazioni possono sottoporre il sistema nervoso autonomo ad uno stato di attivazione persistente e così il corpo ad una condizione di emergenza protratta che, faticosa da sopportare soprattutto per tempi protratti, può indurre dei danni agli organi più sensibili.
I malesseri psicosomatici, quindi, compaiono quando il sistema di elaborazione sensomotorio rimane a lungo inascoltato, per il timore o l’impossibilità di entrare in contatto intimo con le proprie emozioni: quando cioè non avviene quel processo di elaborazione emotiva mediante il quale è possibile prestare ascolto alle proprie sensazioni fisiche, dare loro un significato in funzione di quello che sta accadendo e prendere i dovuti provvedimenti.
Parlare di disturbi psicosomatici, quindi, significa aprirsi a un approccio che guarda all’uomo come un tutto unitario, che non scinde corpo e mente, organico ed emotivo ma li considera come aspetti interconnessi e interagenti.
I disturbi psicosomatici si possono presentare a carico di tutti gli organi e apparati del corpo umano.
Disturbi di tipo psicosomatico possono manifestarsi:
- nell’apparato gastrointestinale (colite spastica, gastrite psicosomatica, ulcera peptica)
- nell’apparato cardiocircolatorio (aritmie, tachicardia, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale)
- nell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria)
- nell’apparato urogenitale (impotenza, eiaculazione precoce, anorgasmia, dolori mestruali, enuresi)
- nel sistema cutaneo (la psoriasi, la dermatite psicosomatica, l’acne, il prurito, l’orticaria, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa)
- nel sistema muscoloscheletrico (mal di testa, stanchezza cronica, crampi muscolari, fibromialgia, torcicollo, artrite, cefalea nucale)
Infine i disturbi psicosomatici possono esprimersi anche sottoforma di problemi associati all’alimentazione.
La terapia cognitiva comportamentale può aiutare a:
- rendere la persona consapevole dei suoi schemi di risposta automatici alle situazioni vissute come difficili per poi trovare nuove modalità più funzionali di reazione fisiche, emotive e comportamentali;
- individuare e ristrutturare i pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle reazioni fisiche, emotive e comportamentali che creano disagio.
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