Dott.ssa
Carla Merola D’Elia
Psicologa
Psicoterapeuta
Dott.ssa Carla Merola D’Elia
Psicologa Psicoterapeuta

DOC – Disturbo Ossessivo Compulsivo

DOC – Disturbo Ossessivo Compulsivo

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Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.

Le ossessioni si presentano come pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi ed inappropriati e che causano ansia o disagio marcati (es. eccessiva preoccupazione che un membro della famiglia possa ammalarsi, preoccupazione circa la contaminazione da germi o eccessiva preoccupazione per l’ordine).

La ruminazione ed il pensiero magico sono due forme di ossessione: la ruminazione è la ripetizione di pensieri, frasi, immagini e l’incapacità decisionale ed il pensiero magico tende a controllare l’ambiente attraverso procedure magiche di condotta o di pensiero cercando in tal modo di rendere prevedibile l’imprevedibile. Questi pensieri sono estranei alla volontà del soggetto ma si impongono alla coscienza.

Le compulsioni sono comportamenti, rituali (come lavarsi le mani, controllare che le serrature sia chiuse) o azioni mentali (ad esempio contare, pregare, ripetere alcune frasi) che i bambini e gli adolescenti si sentono obbligati a mettere in atto al fine di prevenire il verificarsi di eventi temuti e ridurre l’ansia (per esempio, “Se io conto fino a tre ogni volta che parlo con mia madre, poi lei non morirà”).

Un aspetto che rende difficoltosa la diagnosi in età evolutiva è che alcuni comportamenti compulsivi e rituali sono tipici e normalmente presenti in alcuni fasi di vita e più precisamente tra i 2 e 8 anni perché funzionali per una sana maturazione psicologica. Piccoli rituali aiutano i bambini e gli adolescenti nell’affrontare l’ansia legata alla separazione e a migliorare la socializzazione. Con la crescita la maggior parte di questi rituali scompare da sola.

Al contrario, nel bambino che soffre di DOC i rituali del bambino persistono nel tempo, sono invalidanti, provocano sofferenza, sentimenti di vergogna e portano all’isolamento.

Ossessioni e compulsioni sono percepite dal bambino come eccessivamente disturbanti, occupano tanto tempo nell’arco della loro giornata (più di un’ora al giorno) o interferiscono con la loro routine quotidiana. Gli adulti con DOC possono riconoscere che i loro pensieri e i loro comportamenti non sono razionali, questo diventa difficile per i bambini o gli adolescenti che non sempre hanno questa consapevolezza.

L’età di insorgenza è stabilita tra i 9 e gli 11 anni ma già verso i sei anni certi bambini possono presentare alcuni sintomi caratteristici. Eventi stressanti di vita possono incidere sull’insorgenza della sindrome: l’inizio della scuola, la separazione dei genitori, una bocciatura, una malattia, un ricovero, un trasferimento o un cambio di abitazione. Potrebbero passare mesi o anni prima che i genitori si accorgano del disturbo perché i bambini spesso nascondono le loro ossessioni e i loro comportamenti compulsivi. Solitamente tentano di sopprimere i sintomi quando sono in mezzo agli altri (ad esempio a scuola), perché spinti da un forte bisogno di accettazione da parte dei pari. Il mostrare “strani comportamenti” provocherebbe in loro un forte imbarazzo.

In genere i sintomi ossessivo compulsivi nei bambini compaiono in concomitanza con eventi stressanti (inizio della scuola, bocciatura, problemi in famiglia…) e sono più marcati la sera, soprattutto al momento di andare a letto. Come negli adulti, anche nei bambini i contenuti più comuni sono la paura dello sporco, di far del male a se stessi o ai familiari ed il bisogno esagerato di ordine e simmetria. Per allontanare questi timori compiono dei rituali come effettuare dei controlli ripetuti, lavarsi o pulire in modo esagerato, contare o ripetere, toccare o raddrizzare gli oggetti.

Le sotto-categorie del DOC:

DOC da contaminazione e paura di contrarre malattie, di entrare in contatto con germi e batteri, di sporcarsi: il soggetto evita i luoghi in cui è maggiormente esposto alla contaminazione e qualora entri in contatto con la situazione temuta tenterà di alleviare il disagio provocato mettendo in atto rituali di pulizia.

DOC da controllo si riferisce al controllo di tutto ciò che può produrre catastrofi e incidenti: il soggetto apporterà ripetuti controlli ad azioni come chiudere il gas, le porte e le finestre, l’interruttore della luce, e cercherà costante conferma di non essere responsabile di un evento negativo, o si chiederà se ha fatto tutto il possibile per evitarlo.

DOC da ordine e simmetria intolleranza verso tutto ciò che è disordinato o fuori posto: i soggetti tendono ad ordinare ed allineare secondo l’ordine che li soddisfa (in ordine di dimensione, colore, forma) gli oggetti, gli indumenti, i capelli, o tutto ciò che ritendono asimmetrico o disordinato.

DOC da superstizione legato al timore che determinate azioni, o gesti possano causare l’esito degli eventi: il soggetto prova un’intensa paura in presenza di condizioni o oggetti negativi ed è perseguitato dalla paura che eventi gravi possano accadere a sé stesso e alla sua famiglia. Presenza di rituali volti a neutralizzare gli effetti negativi che un determinato suono, un numero o una parola pronunciata in determinate circostanze possono provocare.

Ossessioni pure il DOC talvolta presenta ossessioni senza compulsioni, che possono essere di tipo aggressivo, religioso, sessuale o sociale.

Il DOC ha spesso pesanti conseguenze anche in ambito scolastico. La presenza di pensieri ripetitivi facilmente crea difficoltà di concentrazione, di attenzione, di seguire le indicazioni così come di iniziare o di finire i compiti nei tempi stabiliti. Le difficoltà a scuola ed il basso rendimento, a loro volta, possono ridurre l’autostima, causare isolamento dai compagni e portare in alcune condizioni, particolarmente difficili, al rifiuto di continuare ad andare a scuola.

Diagnosi di doc

La diagnosi è clinica e viene effettuata attraverso una dettagliata raccolta delle notizie sui problemi del bambino insieme alle informazioni relative ai comportamenti riferite dai genitori. La manifestazione dei comportamenti caratteristici del disturbo è confermata e messa in luce attraverso la somministrazione di specifici test psicopatologici. Il riferimento diagnostico è il DSM-5.

Trattamento del disturbo ossessivo compulsivo in bambini e adolescenti

Il trattamento d’elezione per bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo è la terapia cognitivo-comportamentale. Tramite questa i giovani affetti da DOC scoprono pian piano di poter avere un controllo sulla loro malattia e sulla gestione dell’ansia.

In particolare l’utilizzo della tecnica di esposizione con prevenzione della risposta (ERP) permette a bambini e adolescenti di confrontarsi con le proprie paure. Progressivamente potranno imparare risposte più adeguate alle situazioni temute, senza che vi sia la necessità di mettere in atto i rituali.

Attraverso l’ERP impareranno a non cedere a ciò che il disturbo gli dice di fare, imparando gradualmente ad affrontare le loro paure (esposizione), senza mettere in atto le compulsioni (prevenzione della risposta).

Progressivamente l’ERP darà loro la possibilità di testare che è improbabile che i loro timori si trasformino in realtà e a scoprire che anche le più intense sensazioni di ansia possono essere tollerate e affrontate.

Emerge come anche l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) si dimostri efficace nel trattamento di molteplici patologie in età evolutiva, confermando di essere un valido modello transdiagnostico.

L’ACT è una terapia di terza generazione che ha come obiettivo ultimo l’aumento della flessibilità psicologica dell’individuo attraverso sei principali processi: accettazione, defusione cognitiva, mindfulness, sé come contesto, azione impegnata e valori.

L’obiettivo finale dell’ACT è quello di ridurre la fusione cognitiva e l’evitamento esperienziale, ritenuti dei processi rigidi ed inflessibili, promuovendo la flessibilità psicologica che consente all’individuo di essere presente e di scegliere se persistere o meno nel proprio comportamento al fine di vivere una vita ricca di valore (Hayes, Luoma, Bond, Masuda & Lillis, 2006).

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